Berlusconi è finito, e ora?
Sembra che finalmente il popolo italiano sia riuscito a liberarsi di Berlusconi, non possiamo ancora esserne certi, mr. B. ci ha abituati a colpi di scena che vanno oltre ogni previsione o fantasia, ma ormai il destino sembra scritto con inchiostro indelebile. Non riesco a provare per l'uomo la compassione che meritano gli sconfitti, non riesco a non provare piacere per l'umiliazione di un affidamento ai servizi sociali che lo sottopongano ai lavori più umili, seppur da quasi ottuagenario, in un dantesco contrappasso rispetto all'arroganza con cui si è rapportato verso i suoi collaboratori, verso gli avversari, gli italiani, il mondo. L'Italia ne esce martoriata, come un corpo che, finalmente sconfitto il cancro, deve fare i conti con i danni provocati dalla malattia e dalle cure, debole, ma vivo. Alla guida del paese abbiamo ora due leader che sono riusciti a fare ciò che andava fatto: Napolitano e Letta; non avevano alternative per non cadere nel ridicolo, sono riusciti a combattere il Cavaliere (titolo che spero gli venga revocato come giusto che sia) nel momento in cui era più debole, quando il fianco è stato scoperto dai suoi fedelissimi per lasciare spazio al fendente che da troppi anni doveva essere sferrato. I suoi fedelissimi, ormai meritevoli anche loro di pubblica umiliazione in quanto da troppo tempo piegati al padre padrone in dichiarazioni imbarazzanti non solo per un politico, ma anche per un umile cittadino dotato di un minimo di senso logico e dignità. La sinistra poi, in eterna lotta interna, complice di mr. B. forse in maniera diretta, forse semplicemente per manifesta impotenza e codardia, ma chi più della sinistra, con ampio consenso popolare, poteva opporsi e rendere pubbliche le enormi ingiustizie che si perpetravano a palazzo. Se rimaniamo nella buona fede, si tratta di incapacità, ed un incapace non merita di occupare posti nella gestione della Res Publica. Fenomeno Grillo, un movimento che nasce per protesta con un principio di trasparenza e sembra di più una dilettantesca tirannia, che tra i punti fondamentali sottoscritti dagli aderenti ha bisogno di annoverare il rifiuto del termine 'onorevole' ed il contrasto alla TAV, il primo punto stupido in quanto saremmo tutti fieri di avere veri 'onorevoli' ad occupare le sedie del transatlantico, la seconda assurda e dittatoriale in quanto non dipendente esclusivamente dall'Italia, punto con ampie discussioni pro e contro ed in ogni caso problema di evidente marginalità nell'attuale contesto. I partiti non esistono più, non hanno più senso di esistere, gli italiani dovrebbero semplicemente tornare ad un dialogo basato su buon senso, a leggi volte non ad una risonanza mediatica in continua campagna elettorale, ma che stabiliscano regole giuste per ogni cittadino nel rispetto di una costituzione che contiene tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Dalla nostra costituzione si possono desumere le cosiddette 'intenzioni del legislatore', ma troppo spesso ci troviamo a discutere di giurisprudenza: tolta la manifesta infondatezza della incostituzionalità della 'legge Severino' perchè non ci chiediamo quale costituzione potrebbe prevedere la permanenza di un criminale alla guida di una nazione? La soluzione a mio avviso è quella di smettere di descrivere il nostro bel paese sottolineando le storture e giustificandole con la natura dell'italiano medio, ma iniziare a descrivere il mondo che vorremmo, condividere un modello, ascoltando tutti coloro che hanno un contributo utile al suo perfezionamento ed iniziare a realizzarlo, ogni cittadino per ciò che può fare, seguendo un principio di contributo alla società secondo le proprie disponibilità che è ben radicato in ogni virgola della nostra costituzione.
In bocca al lupo
AV
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